Continuano i servizi disposti dal Questore di Pescara, Luigi Liguori, per contrastare il fenomeno dell’illecita commercializzazione di materiali esplodenti in occasione dei festeggiamenti di Capodanno.
Nei giorni addietro, la Squadra Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, coadiuvata dal personale delle Unità Cinofile e del Nucleo Artificieri della Questura, è intervenuta presso alcuni noti stabilimenti e in numerosi punti vendita di Pescara e provincia allo scopo di individuare e sequestrare materiale pericoloso e di illecita provenienza e manifattura.
I controlli sono stati estesi anche ai principali HUB di stoccaggio e distribuzione, dove, tramite l’ausilio dei cani anti esplosivo e degli Artificieri muniti anche di scanner a raggi X, è stato possibile “individuare” pacchi confezionati in maniera anonima all’interno dei quali sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni chilogrammi di fuochi di categoria F3 illegali.
Nella giornata di ieri, la vasta operazione ha portato, al rintraccio di intere partite di fuochi illegali che avevano ricevuto una catalogazione che non corrispondeva all’effettivo contenuto come normativamente previsto dal D.L. 29 luglio 2015 nr.123: fuochi pirotecnici contenuti all’interno di confezioni spedite con la catalogazione P1, ovvero articoli pirotecnici che presentano un rischio potenziale ridotto, si sono rivelati, dopo la verifica tecnica eseguita dagli Artificieri sulla natura, composizione ed efficacia esplosiva, appartenere alla famigerate categorie F3 ed F4 comprendenti una gamma di fuochi artificiali che presentano un rischio elevato e il cui uso è riservato a persone munite di licenza e con conoscenze specialistiche.
Al momento si è proceduto al sequestro preventivo di 2 depositi e di circa 8 quintali di materiale esplodente di illecita catalogazione e manifattura e di circa 25mila articoli pirotecnici non di libera vendita, appartenenti ugualmente a categorie F3 ed F4.
Alcune confezioni di articoli pirotecnici risultano essere state già smistate in quanto, come sopra evidenziato, la falsa catalogazione P1 ne permette la libera vendita.
L’attività investigativa è ancora in corso anche per attestare la “filiera” della produzione, trasporto e catalogazione dei manufatti balistici in argomento e di tutti gli altri che le attività di controllo porteranno alla luce nei prossimi giorni.