“Imprese e cittadini hanno manifestato chiaramente la propria volontà in merito al progetto di Nuova Pescara, il Comune che riunirà Pescara, Montesilvano e Spoltore in un unico centro amministrativo. Ma l’inerzia politica sta tarpando le ali alle possibilità di sviluppo di un territorio, imbavagliando anche le leggi.”
È perentorio Silvano Pagliuca, Presidente di Confindustria Chieti Pescara, l’associazione che riunisce industriali e piccoli imprenditori, che conferma le dichiarazioni del presidente dell’associazione “Nuova Pescara”, Marco Camplone, il quale lamentava i ritardi nell’attuazione del progetto e chiedeva un commissario.
I fatti sono noti: nel 2014 il referendum che chiarisce la volontà popolare poi finalmente nel 2018 la legge regionale che fissa i termini per la realizzazione del nuovo ente entro il 2024. Da qui però una serie di ritardi inaccettabili come lo stallo delle commissioni intercomunali appositamente costituite per programmare come dovrà funzionare la più grande fusione di Comuni mai realizzata in Europa.
Un aggravio di spese – che si aggiunge ai mancati risparmi – a carico di residenti e imprese, mentre nel resto d’Europa le politiche di sviluppo sociale, economico e ambientale sono messe al centro, tanto più in un contesto reso drammatico dalla pandemia ma che vede come fattore positivo in questi mesi la possibilità di elevare a potenza le risorse disponibili grazie al PNRR.
Ha aggiunto Pagliuca: “Torno spesso a ribadire il valore dei dati, perché non dobbiamo perdere di vista il senso profondo delle cose, al di là dell’impatto dei discorsi più o meno convincenti che ognuno di noi può fare. L’aggregazione dei Comuni di Pescara-Montesilvano-Spoltore coinvolge circa 94 Kmq di superficie e più di 192mila abitanti. Abbiamo un’età media dei cittadini di circa 41 anni – stiamo parlando quindi di un territorio che deve restare attrattivo per i nostri giovani e potrebbe diventare attrattivo anche per altri giovani talenti d’Italia, garantendoci professionalità per le traiettorie innovative dell’economia. Su tale area si concentrano inoltre più di 20mila imprese con un bilancio di area estesa che ammonta a 181milioni euro. Il solo risparmio sulla gestione degli organi politici, inoltre, si potrebbe attestare intorno al milione di euro. La fusione dei tre comuni snellirà l’apparato politico, ora ingolfato da tre sindaci e circa 90 tra assessori e consiglieri comunali (a Milano, per intenderci, il sindaco si interfaccia con poco più di 40 tra assessori e consiglieri) e porterà un bel risparmio alla collettività. Soprattutto, permetterà di mettere in cantiere interventi di pianificazione territoriale e urbanistica ora impensabili. L’unione dei tre comuni porterà inoltre negli anni seguenti ingenti finanziamenti dello Stato e della Regione, nonché la possibilità di derogare al Patto di Stabilità, alleggerendo cittadini e imprese vessati a causa della pesante situazione dei bilanci Comunali da amministrazioni che cercano in ogni modo di fare tornare i conti utilizzando per lo più la leva fiscale. Un potenziale enorme, insomma, se valorizzato adeguatamente. Chiediamo alla Regione e al Presidente Marsilio che con la sua autorevolezza si adoperi per la nomina urgente di un Commissario ad acta che possa operare efficacemente verso il nuovo assetto istituzionale; auspichiamo al contempo che la politica torni davvero al servizio di cittadini e imprese superando i particolarismi. Ci aspetta una nuova, grande città a livello delle migliori realtà europee. È il momento di creare il futuro che tutti noi meritiamo”.