C’è una parte della storia nobile dell’Abruzzo nella mostra che parte oggi, 20 febbraio, al Padiglione Italia dell’Expo 2020 a Dubai. Nel segno della “bellezza che unisce i popoli”, le ceramiche di Castelli saranno protagoniste della mostra dal titolo “Abruzzo dal passato al futuro: l’arte nelle nostre mani”, organizzata e allestita dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Chieti e Pescara con il supporto della consorella delle province di L’Aquila e Teramo.
La mostra di ceramiche di Castelli cade in coincidenza della terza settimana di presenza dell’Abruzzo nel Padiglione Italia, dopo quella dedicata all’agrifood e dopo la mostra di arte orafa abruzzese nella prima settimana di febbraio che ha visto la visita istituzionale del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio. Quello che prende il via oggi è un percorso che parte dal ‘500 per arrivare alle produzioni moderne: un lungo racconto che testimonia la maestria delle famiglie di Castelli nella lavorazione della ceramica, con punte altissime sul fronte della produzione e della qualità. Con un inevitabile passaggio alla produzione moderna che porta con sé, indissolubile, il nome di Franco Summa, l’artista pescarese di fama internazionale che alle ceramiche di Castelli ha dedicato una parte importante della sua produzione culturale, con oggetti pensati e disegnati da lui e prodotti da artigiani locali.
“A Dubai nel Padiglione Italia” spiega Maria Isabella Pierigè che per la Soprintendenza di Chieti ha curato la mostra con la collaborazione di Antonio David Fiore della Soprintendenza dell’Aquila “portiamo oltre 60 pezzi che animeranno l’esposizione di particolare bellezza. In queste ceramiche c’è la storia delle famiglie abruzzesi, ma anche la storia di una regione che nei secoli con i suoi artisti ha dato una propria connotazione al mondo della cultura nazionale. Nel Padiglione Italia” prosegue Pierigè “avremo pezzi di punta della famiglia Grue, tra i pittori ceramisti più famosi in Europa”.
Ma a Dubai la mostra delle ceramiche di Castelli ha messo in risalto la capacità abruzzese di fare squadra. I pezzi della mostra sono infatti tutti presenti nei musei locali abruzzesi: dalla Fondazione Paparella Treccia-Devlet – Villa Urania di Pescara alla Fondazione musei civici di Loreto Aprutino Museo Acerbo; dal Museo delle Ceramiche di Castelli alla Fondazione Summa che presenta il Servizio del Principe che Franco Summa ha donato al Comune di Pescocostanzo, fino al Comune di Pianella che ha fornito alla mostra le ceramiche del ‘900 grazie alla collezione privata di Diego Troiano.