La Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise ritiene assolutamente necessario evidenziare come, in questo difficile periodo di emergenza, al danno economico che la pandemia sanitaria e il conflitto in Ucraina sta provocando soprattutto in Italia, si aggiunge la beffa dell’aumento della presenza sul mercato di alimenti contraffatti con marchio falso dei prodotti alimentari del nostro Paese. “Le imprese agroalimentari stanno soffrendo dell’impennata delle materie prime e, quindi, dei costi di produzione complessivi: dal grano all’energia elettrica, dal gas alle farine, dai prodotti d’imballaggio al trasporto. “Non solo – segnala Daniele Erasmi, Presidente Fiesa Abruzzo e Molise – A ciò si aggiunge la carenza dei prodotti per la produzione: manca il grano tenero dalla Russia, dall’Ucraina e dall’Ungheria; sono chiuse le importazioni di mais e di olio di girasole”.
In questo contesto, la Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise inserisce un altro allarme per l’economia e per le imprese dell’alimentare. “Negli ultimi giorni abbiamo notato una notevole frenata del commercio internazionale che spinge oltre i 100 miliardi di euro il valore dei falsi Made in Italy – aggiunge Erasmi – Un fenomeno, questo, che sottrae risorse e opportunità di lavoro all’Italia, aggiungendo altri danni a quelli provocati dal conflitto militare in corso”. In questo contesto si inserisce la problematica che coinvolge l’Abruzzo e il Molise che negli ultimi tempi sono riusciti ad imporsi sul mercato nazionale e internazionale con prodotti di assoluta qualità, della tradizione e della tipicità territoriale. “Ma, nonostante tutto – dice Mario Porrone, Vicepresidente Fiesa Confesercenti – i falsi prodotti abruzzesi e molisani giungono sulle tavole dei consumatori a causa della crisi economica reale, con un mercato del cibo falso che si espande proprio nei momenti di difficoltà e ha già raggiunto valori preoccupanti”. Questo aspetto del cibo falso, o meglio, contraffatto, rappresenta una vera e propria minaccia alla sicurezza nazionale, sul piano ambientale e della salute. In questo contesto, per comprendere meglio il fenomeno, Fiesa Confesercenti, consiglia di leggere la Relazione annuale del “Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica – SSI” del 28 febbraio 2022. In questo documento viene evidenziato come “… il brand del Made in Italy è internazionalmente riconosciuto e apprezzato per la superiore qualità e genuinità dei prodotti … e costituisce una voce rilevante del nostro export nonché una percentuale significativa del PIL nazionale”. Inoltre, la SSI sottolinea che gli effetti economici negativi sono evidenti e l’intero settore “… subisce però da anni il fenomeno della contraffazione anche mediante la falsa indicazione di origine geografica su prodotti provenienti invero dall’estero e venduti anche all’interno del mercato nazionale. Ciò rappresenta, senza dubbio, una minaccia alla sicurezza nazionale… che potrebbe nuocere alla produzione interna con conseguenze occupazionali nel lungo termine – ma anche sul piano ambientale e della salute pubblica”. “Pertanto, è assolutamente necessario intensificare i controlli perché due prodotti agroalimentari Made in Italy su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese – aggiunge Daniele Erasmi – Con una efficace lotta ai prodotti alimentari falsi a tavola, si potrebbe innescare un processo virtuoso che genererebbe, nel medio e lungo termine, ben circa 300mila posti di lavoro”. L’Abruzzo e il Molise, con i propri prodotti tipici che vanno dal vino all’olio, dal grano ai prodotti da forno e alla pasta, dagli allevamenti alla carne controllata, rappresentano perfettamente lo sforzo che le aziende locali producono per assicurare una sana alimentazione. “Il ricco e variegato patrimonio agroalimentare regionale – sostiene Mario Porrone – un territorio dove le produzioni tipiche e tradizionali costituiscono il fiore all’occhiello di una gamma di prodotti altamente differenziato, va sostenuto dalle istituzioni affinando la propria sensibilità, le competenze e gli strumenti economici che debbono essere di facile accesso per le aziende”.
L’Associazione di categoria si aspetta interventi sostanziali dal Governo e dal Parlamento, ma anche delle Regioni e delle Camere di Commercio, per valorizzare la proprietà industriale dei prodotti agroalimentari. Perché tutelare i nostri prodotti tipici significa difendere la capacità produttive delle nostre imprese, tutelando e promuovendo la qualità e la capacità di innovazione del made in Italy – ha concluso il Presidente Daniele Erasmi – L’impegno di Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise è quello di chiedere ai Governatori delle regioni Abruzzo e Molise, alle Camere di Commercio del Molise, del Gran Sasso d’Italia e di Chieti-Pescara, un confronto per studiare modi e strumenti da adottare per rafforzare le politiche e gli strumenti di anticontraffazione, per arginare i danni ingenti in termini di mancate entrate e perdita di occupazione”.