Nel giorno in cui il Paese rende omaggio alle vittime del Covid, l’ospedale di Atessa segna la sua rinascita. Come un cerchio che si chiude, intorno alla pandemia gira la nuova storia del “San Camillo”, sul quale sono state drenate risorse pubbliche e private che ad esso hanno restituito funzione e ruolo. Il passato e il presente sono stati ripercorsi questa mattina nel corso di un evento molto partecipato, promosso per inaugurare il Pronto Soccorso e l’Endoscopia, completamente rinnovati, e per ricordare tutti gli interventi compiuti a partire dalle prime settimane drammatiche del 2020, quando i ricoveri Covid furono affrontati in una logica di rete che comprendeva anche Atessa.
A sottolineare la valenza di quanto è stato realizzato sono stati il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, l’Assessore alla Salute Nicoletta Verì, l’Assessore Nicola Campitelli, il Consigliere Mauro Febbo, il Sindaco Giulio Borrelli, l’Arcivescovo Bruno Forte. Significativa la presenza dei Presidenti della Camera di Commercio, Gennaro Strever, e di Confindustria Chieti-Pescara, Silvano Pagliuca, protagonisti insieme ad altre imprese del territorio di una maxi donazione da 1 milione di euro grazie alla quale venne realizzato il Covid Hospital della prima ora ad Atessa, nel quale sono stati ricoverati circa 400 pazienti, come ha ricordato il Direttore generale della Asl Thomas Schael.
“Abbiamo assunto scelte rapide in momenti difficili – ha sottolineato Marsilio – incontrando anche legittime diffidenze da parte della popolazione, provata da anni di battaglie non sempre vinte. A lungo c’è stato un deficit di attenzione su questo ospedale, ma abbiamo dimostrato agli scettici che le scelte strategiche fatte su Atessa erano coraggiose ma decisive per garantirne il futuro. E la sinergia sviluppata con le imprese ha rappresentato un modello più che virtuoso, che ha posto le basi per il rilancio di questo presidio già nella prima drammatica fase della pandemia”.
L’aggancio ai mesi terribili dei contagi è stato richiamato anche da Nicoletta Verì: “Tutto è partito da lì – ha ricordato l’Assessore – : il Covid, pur con tutta la drammaticità che ci ha fatto vivere, ha determinato comunque una spinta alla riorganizzazione dell’assistenza, e quella di Atessa ne è un esempio, che ha precorso i tempi del modello hub & spoke, differenziato per livelli di intensità”.
Ha ripercorso tutti gli investimenti fatti il Direttore generale della Asl, 3 milioni quelli già spesi e 6 in previsione: “Avevo puntato da subito sulla riqualificazione di questo Presidio, anche se altri non ci credevano – ha ricordato – ma abbiamo avuto il sostegno della Regione in questa operazione che oggi restituisce al territorio un vero ospedale, con servizi e tecnologia all’avanguardia. E non finirò mai di ringraziare le aziende, Camera di Commercio e Confindustria per aver avuto fiducia in questo progetto e averci dato lo start per rispondere fin da subito al Covid ma anche per restituire dignità al San Camillo”.
Gli investimenti.
Ammonta a 1.5 milioni la somma spesa finora per i lavori di adeguamento strutturale per la Medicina Covid, il Pronto Soccorso, Radiologia, Riabilitazione e Gastroenterologia, e altrettanti per l’ammodernamento del parco tecnologico. Sono stati acquistati Tac, risonanza magnetica, ecotomografi, ventilatori polmonari, monitor multiparametrici, strumentazione per l’endoscopia digestiva e la riabilitazione. L‘investimento è pari a 1.6 milioni.
Ma non è finita, perché sono già stati appaltati i lavori da 110 mila euro per la realizzazione del Distretto sanitario nei locali lasciati liberi dall’ormai ex Pronto Soccorso, mentre con i fondi del PNRR sono stati previsti la realizzazione di una Casa della comunità (1.4 milioni), un ospedale di Comunità (2 milioni) e l’acquisto di un telecomandato radiologico digitale, un ortopantomografo e una risonanza magnetica da 1.5 tesla. In previsione anche la nuova Dialisi. Per Atessa, dunque, il tempo degli investimenti non è finito, e beneficerà complessivamente di altri 5 milioni da PNRR e 1 milione dal bilancio Asl.