La Asl Lanciano Vasto Chieti bandisce un concorso per infermieri, ma sceglie come Presidente della Commissione esaminatrice un medico e non un dirigente delle professioni sanitarie dell’Area infermieristica, calpestando in tal modo anni di evoluzioni normative e di riconoscimento del ruolo e della figura dirigenziale specifica di questa categoria. È quanto denunciano i Presidenti dei quattro Ordini delle professioni infermieristiche (Opi) dell’Abruzzo in una nota inviata al Direttore generale dell’azienda sanitaria, Thomas Schael, al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e all’Assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.
“A nome degli 11.000 infermieri iscritti agli albi degli ordini provinciali dell’Abruzzo – affermano Giancarlo Cicolini (Opi Chieti), Maria Luisa Ianni (Opi L’Aquila), Cristian Pediconi (Opi Teramo) e Irene Rosini (Opi Pescara) – chiediamo un immediato intervento per la modifica della deliberazione che individua il titolare e il supplente della funzione di Presidente di Commissione, entrambi medici”.
Gli Ordini delle professioni infermieristiche ritengono, “per una questione di specificità professionale, che l’individuazione del presidente di commissione (titolare e supplente) debba ricadere su un dirigente delle professioni sanitarie di area infermieristica presente in azienda o, come in questa ipotesi, in una delle aziende sanitarie limitrofe, come indicato dalla legge 251/2000 e dalla legge 43/2006”.
Già nel precedente concorso per infermieri, correttamente, la Asl Lanciano Vasto Chieti aveva individuato per il ruolo di presidente della commissione un dirigente delle professioni sanitarie dell’area infermieristica. “Non si comprendono – secondo i presidenti degli Opi provinciali – le motivazioni che hanno portato all’individuazione, in questo caso, di un presidente e un supplente non afferente all’area infermieristica. Non vorremmo fosse un ulteriore tentativo nella nostra regione proprio per continuare a non riconoscere le evoluzioni normative e formative che hanno interessato le professioni sanitarie, a partire dal riconoscimento della figura dirigenziale”.
Cicolini, Ianni, Pediconi e Rosini comprendono “le attuali oggettive difficoltà a individuare un dirigente delle professioni infermieristiche in servizio nell’azienda che bandisce il concorso, dato che non è presente alcun dirigente delle professioni infermieristiche”, ma ricordano che “solo alcuni anni fa ne erano presenti cinque incaricati sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato”.