domenica, 24 Novembre 2024

La stagione del Teatro Stabile d’Abruzzo prosegue con Hamlet

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Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio finalmente a L’Aquila, Ridotto del Teatro comunale, per la Stagione Teatrale Aquilana del TSA, martedì 12 Aprile, alle 21:00, e mercoledì 13 aprile, alle 17.30, con Hamlet da William Shakepeare, traduzione e adattamento sono a cura di Alessandro Angelini e Antonio Prisco, regia di Francesco Tavassi, e con Gerardo Maffei, Claudia Tosoni Davide Paganini, Pio Stellaccio, Salvatore Rancatore, Andrea Papale. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Sabrina Beretta e Serena Manfredini, le musiche di Davide Cavuti. Una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo,  Stefano Francioni Produzioni e Fattore Kappa.

In tutto il panorama di personaggi shakespeariani non esiste un eroe più moderno di Amleto. Questo perché già diversi secoli prima della nascita della psicanalisi, Amleto s’impone come un personaggio dalla psiche profonda e complessa. La sua battaglia, prima ancora che col mondo esterno è interiore e quindi attuale. Non devono trarre in inganno, le armi, il regno di Elsinore, il linguaggio d’altri tempi, Amleto vive e si nutre a ogni rivisitazione del tributo che si paga ai capolavori; adattandolo non se ne scalfisce il valore, semmai lo si rinnova. A ogni rivisitazione il suo mito cresce, si scoprono nuove aderenze alla contemporaneità e s’accresce la precisione della sua spada perché penetri con maggior precisione. Nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi delle nostre città. Uomini di ogni età e ceto sociale, incapaci di reagire alle avversità che li hanno presi di mira, paralizzati in attesa di un evento che li strappi alla loro condizione e li faccia ripartire, animati dal desiderio di rivalsa verso la società che li ha declassati, che li ha delusi dagli affetti che avrebbero dovuto proteggerli.

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