Le indiscrezioni del New York Times sono state confermate da una fonte che vuole restare anonima.
“Da pazzi” il primo commento è di Novak Djokovic, il numero uno al mondo, per l’esclusione degli atleti russi e bielorussi dal prestigioso Slam londinese; lui stesso si definisce figlio della guerra, nonostante ribadisca la sua più ferma contrapposizione a quest’ultima, ma esprime solidarietà verso gli sportivi, in quanto crede che sport e politica non possano essere messi sullo stesso piano.
Secondo quanto anticipato ieri dalla Bbc la decisione si ripercuoterà su sei atleti. Pare ormai sia ufficiale l’esclusione da parte degli organizzatori del torneo per le conseguenze della guerra in Ucraina. Il comunicato dell’England club è destinato a far discutere, riporta, innanzitutto, sostegno nei confronti di tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto e condannano fermamente le azioni della Russia. Spiegano che le iscrizioni ai Championship di giocatori russi e bielorussi saranno rifiutate in blocco; definendo la decisione sofferta, ma inevitabile. Il portavoce russo Dmitry Peskov non tarda a pronunciarsi definendo la decisione “inaccettabile”, ritiene che gli atleti debbano essere esenti da questi fatti, che lui definirebbe pregiudizi politici e azioni ostili verso i due paesi. Inoltre tiene a precisare che facendo venir meno la qualità dei tennisti russi sicuramente sarà il torneo a rimetterci.