La denuncia arriva dall’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, per voce del presidente Fernando Galletti.
Questo alla luce di analoghe situazione che si sono verificate negli ultimi anni, quando aziende del foggiano hanno “invaso” con le loro mandrie i pascoli a ridosso degli impianti sciistici di Campo Imperatore, per garantirsi innanzitutto i finanziamenti statali ed europei dell’Agea. Senza però averne titolo, sulla base di un contratto di affitto risultato irregolare, come stabilito da una sentenza del Tribunale dell’Aquila nel maggio 2021, a seguito di un esposto del Cgts, proprietario di circa mille ettari di pascoli proprio alle falde del Gran Sasso, e della stessa Asbuc, che assegna da maggio a settembre i pascoli agli allevatori locali.
L’Asbuc ha prontamente segnalato il nuovo episodio Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, al Comando Carabinieri di Assergi.
“Abbiamo il fondato sospetto che si tratta degli stessi animali, trasportati con lo stessi mezzi, che già hanno frequentato negli anni scorsi i nostri pascoli, senza averne titolo – spiega Galletti -. Occorre pertanto non abbassare la guardia, e contrastare l’invasione di aziende zootecniche sconosciute e non assegnatarie, interessate talvolta esclusivamente ad abbandonare animali, spesso malati, sopra ad ettari di pascolo che valgono poi ingenti finanziamenti dell’Agea, senza produrre nulla, senza fare vera economia della montagna, come avviene invece con gli allevatori a cui l’Asbuc ogni anno assegna i lotti, con tutti i crismi di legge”.
Galletti ricorda poi che “la normativa vigente obbliga l’azienda che trasporta bestiame di avvisare preventivamente sette giorni prima il sindaco competente, in questo caso il sindaco dell’Aquila, che ha poi il dovere di far accertare dai suoi uffici, in primis la proprietà del terreno su cui si intende far pascolare gli animali, o la sussistenza di un regolare contratto di affitto”.
“Purtroppo i testimoni che hanno assistito all’evento e che ci hanno prontamente segnalato quanto stava accadendo non si sono potuti avvicinare ad una distanza tale da acquisire i numeri di targa dei mezzi, che poi sono andati via – rivela infine Galletti -. Tempestivamente ho tentato di allertare telefonicamente sia la Forestale di Assergi che i Carabinieri, senza esito positivo. Dopo circa un’ora ha risposto la stazione dei Carabinieri di Assergi, che mi ha confermato di essere già al corrente dell’episodio”.