Parliamo della stagione dei matrimoni con Chiara Pacifico, la Wedding Planner de La Casa del Gelso. La struttura presente sul territorio angolano ha visto una nutrita presenza di coppie che sono convolate a nozze durante quest’anno.
Questo 2022 è stato l’anno della ripartenza dopo le principali chiusure dovute alla pandemia: che caratteristiche ha avuto questa questa nuova stagione dei matrimoni, che non si è ancora conclusa del tutto?
Sostanzialmente c’è stata una grande partenza, soprattutto una grande voglia di fare del matrimonio non solo cerimonia e ricevimento ma renderla “un’esperienza”; è cambiata diametralmente la percezione della tipologia della festa del matrimonio. Abbiamo visto che al centro di tutto c’era l’esperienza enogastronomica, ma anche il desiderio che la giornata possa essere di intrattenimento e abbracci uno stato di comfort per tutti gli ospiti.
La ripartenza c’è stata, e c’è stata una grande attenzione ai dettagli da parte degli sposi che, anche complice il covid, hanno avuto tempo di informarsi e formarsi su tutti i servizi che vengono offerti loro e che ruotano intorno all’evento matrimonio, coppie quindi molto più attente.
Hai notato anche altri cambiamenti che hanno caratterizzato i vari “eventi matrimonio”?
C’è stato un coinvolgimento nuovo anche da parte degli invitati. Solitamente il numero dei presenti rispetto agli invitati effettivi è sempre meno, quest’anno invece abbiamo avuto un riscontro al contrario, ovvero aumentavano all’avvicinarsi della data, proprio perché c’è molta più voglia di coinvolgimento, di raccoglimento attorno agli sposi, una grande voglia di fare festa. Abbiamo visto un cambiamento importante nel modo di porsi dei partecipanti, hanno sviluppato tutti un maggior senso di appartenenza all’evento, anche perché gli invitati sono la temperatura, sono il vero termometro delle festa; per quanto si possa organizzare bene un evento, sono sempre gli ospiti stessi a farne la buona riuscita. Se prima, nel caso di qualche imprevisto, bisognava spostare l’intero concept, adesso c’è una leggerezza diversa: “piove? non fa niente; c’è il tornado? non fa niente”. Abbiamo visto la spose guardare il cielo e dirci: “continuiamo! balliamo sotto la pioggia!”.
Insomma, è caduto qualche cliché sul matrimonio tradizionale quindi. Non più matrimonio d’estate, solo sabato e domenica?
Se ti sposi ad agosto fanno comunque 40 gradi, e per quanto le spose possano godere di una bella scollatura, lo sposo diciamo che soffre un po’. Però abbiamo sbaragliato quello che è il cliché del “ci si sposa di sabato e domenica”; l’infrasettimanale è stato rivalutato tanto. Inoltre il target delle coppie è cambiato, l’età media in cui ci sposa si è alzata e di conseguenza anche le dinamiche lavorative degli sposi sono diverse; non c’è di più bisogno di aspettare il sabato o la domenica per fare la festa del matrimonio. La necessità si è avuta anche per tutti gli eventi posticipati causa covid. Si incastra tra un impegno lavorativo e l’altro e diventa un’ulteriore occasione per stare insieme.
Forse complice la pandemia, lo smart working con la sua “lontananza”, abbiamo notato come anche la sfera personale si è fusa con quella lavorativa e ha agevolato i rapporti interpersonali; con il fatto di doversi sentire sempre e solo a distanza, secondo me si è costruita una fitta rete di interconnessioni personali.
E il matrimonio che più ti ha emozionato? Un episodio particolare, una richiesta strana o un aneddoto…
Ce ne sono stati diversi in realtà. Uno sicuramente è stato quello di una coppia con lei incinta che purtroppo si è vista costretta a rimandare la data del matrimonio perché lo sposo è risultato pochi giorni dell’evento prima positivo al covid. Il problema era che noi avevamo la struttura piena nelle settimane successive ma sapevamo anche che l’unico periodo in cui potevano festeggiare era quello, altrimenti non avrebbero più potuto avere la festa che volevano. Ci siamo talmente affezionati alla loro storia che nel giro di pochissimo tempo abbiamo riorganizzato tutto, ho cercato nuovi fornitori che hanno sposato la causa e ci sono venuti incontro a tempo record e abbiamo chiesto alla cucina e l’intero staff di fare un ulteriore sforzo per incastrare il loro matrimonio in un’agenda già fittissima di impegni (venivamo da una settimana piena di matrimoni e ne avevamo anche un altro quel giorno, oltre ai tanti in programma nei giorni successivi). Tutti abbiamo voluto fare quel matrimonio a tutti costi, come se fosse un’amica di tutti, quindi quello è quel matrimonio. È stato emozionante vedere come è spiccato il lato umano di chiunque, da chi ci ha lavorato a chi era invitato.
Sappiamo che avete diversi matrimoni in autunno. Cosa ne pensi di questa nuova tendenza?
Ad oggi il matrimonio autunnale (ma anche quello invernale) è diventato un nuovo must che prende sempre più piede, soprattutto perchè non essendo soggetto al fattore climatico di un matrimonio all’aperto, hai modo di sviluppare l’intero concept all’interno senza rischio di imprevisti. In una struttura come questa la cosa che piace è quel senso di calore e intimità che la location restituisce, hai come la sensazione di essere avvolto dalla coperta della nonna. Anche i colori dell’evento, molto più caldi, danno un’intimità diversa all’evento, dal foliage aranciato degli alberi alla luce calda delle candele. Quindi si, sono decisamente molto entusiasta di questo nuovo trend.
Un consiglio che ti senti di dare agli sposi?
Cercate di capire non solo ciò che vi piace, ma sostanzialmente anche tutto ciò che non volete, ciò che non vi rappresenta, e da lì gettiamo insieme le basi per creare lo straordinario dall’ordinario!
Emanuela Montebello
Nella galleria in basso i dettagli di uno dei matrimoni curati da Chiara Pacifico e una foto della stessa. Si ringraziano gli sposi Chiara e Igino per la concessione delle immagini.
- Credit photo: Pier Costantini
- abito della sposa: Andrea Sedici
- Umami Banquenting designer
- Donatella Merlotti fiori
- Location La Casa Del Gelso