Le manifestazioni degli agricoltori e degli allevatori tenutesi in Francia, Germania, Belgio ed in paesi dell’Europa dell’Est, sono arrivate ufficialmente anche in Italia ed in Abruzzo (stamattina circa 300 agricoltori stanno manifestando a Pescara, ndr).
Alla base, secondo informazioni raccolte dalla nostra redazione, ci sarebbe la mancata condivisione dei contenuti delle nuove direttive europee: gli standard ambientali sarebbero considerati troppo gravosi, con aumento importante dei costi di produzione di concerto all’incremento attuale dei costi per l’acquisto dei semi, del carburante, dei pesticidi e dei fertilizzanti. I prezzi di vendita dei prodotti, al contrario, resterebbero sempre a livelli bassi, anche alla luce della concorrenza del mercato globale.
Si parla poi dei cibi definiti “sostenibili”: l’incentivo al loro consumo è sotto l’occhio critico di molti agricoltori, che vedono negli stessi soltanto prodotti realizzati con farine di insetti. Il tutto secondo alcuni sarebbe da contestare perché mero mezzo per una transizione alimentare verso abitudini diverse e nuove, che poco hanno a che fare con la tradizione italiana.
Tra i vari personaggi che hanno preso una posizione, Quirino D’Orazio, avvocato ed ex-sindaco di San Benedetto dei Marsi. Stamattina, il politico ha pubblicato un post con le parole che seguono: “Da figlio orgoglioso di agricoltori, quello che mi sento di dire è che di buone ragioni per protestare ce ne sono davvero tante, e tutte nobili, calando la protesta nel nostro comprensorio. Ad esse, aggiungerei anche quella per la realizzazione di un degno impianto irriguo, di cui si parla da svariati decenni ma che ancora ad oggi manca, Mi auguro con tutto il cuore che questa mobilitazione non venga sollecitata dai vertici solamente per l’accaparro di qualche voto in più in vista delle prossime votazioni europee… sfruttando il malessere dei nostri cari agricoltori ed allevatori per poi, dopo il voto, lasciare tutto così come è! Per questo esprimo vera e sincera solidarietà a questo settore economico d’eccezione, che rappresenta da sempre un indotto strategico mondiale, che merita rispetto e massima attenzione da parte dei vertici di partito non solo nazionali ma anche europei!”.
Immagine di repertorio.