Via libera della Giunta regionale al Piano triennale di istruzione e educazione per i bambini da 0 a 6 anni. Lo rende noto l’assessore regionale all’Istruzione, Pietro Quaresimale, che ha presentato all’esame del governo regionale la programmazione relativa agli anni 2021-2023. “Nel successivo triennio – annuncia l’assessore – la Regione Abruzzo mette in campo risorse per circa 19 milioni di euro. Un impegno importante che vuole evidenziare la centralità nella politica regionale del settore delle politiche educative e istruttive dei più piccoli. Il Piano regionale 0-6 anni risponde agli obiettivi che si pone il Piano di azione nazionale concordato con il ministero dell’Istruzione e le Regioni italiane, a conferma di una regione sempre più in sintonia con il resto del paese. Nel prossimo triennio – aggiunge Quaresimale – con le risorse che andremo ad erogare in favore dei 26 ambiti sociali regionali contiamo di offrire più servizi alle famiglie, alzare il livello qualitativo dell’offerta educativa, incrementare il numero degli asili nido e scuole dell’infanzia, supportare le sezioni primavera già esistenti, ridurre le rette a carico delle famiglie. Come si può evincere si tratta di un programma triennale ambizioso, che però siamo consapevoli di poter tradurre in realtà”.
Il Piano regionale di istruzione e educazione 0-6 anni guarda naturalmente anche al personale docente che quotidianamente garantisce servizio sul territorio. In questo senso, una parte delle risorse è destinata alla formazione continua del personale e alla promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali. “Una conferma – aggiunge Quaresimale – della complessità del Piano che intende dare l’apporto necessario in termini di formazione e di crescita professionale alle diverse professionalità che operano nel campo dell’educazione e istruzione 0-6 anni. Peraltro – conclude Quaresimale – il Piano è destinato ad entrare in pianta stabile nella programmazione dei fondi europei 2021-2027 avendo previsto tale l’attività nell’obiettivo specifico che vuole migliorare i servizi, prevedere un accesso paritario agli stessi e ridurre i costi di accesso”.
Foto di repertorio Storie d’Abruzzo.