In Abruzzo arriveranno 33 dei mille esperti previsti dal decreto governativo (decreto semplificazione) ed oltre dieci milioni di euro per smaltire le pratiche arretrate e consentire ai progetti del PNRR di poter essere realizzati nei tempi stretti fissati dall’Unione europea, ovvero entro il 2026. Il riparto è avvenuto tenendo conto dell’indice di popolazione. I profili degli esperti che saranno assegnati all’Abruzzo (ingegneri, informatici, project manager) sono stati indicati dopo una serie di incontri, promossi dal Dipartimento della Presidenza, con le Province, i Comuni capoluogo e i Dipartimenti regionali e sulla base delle procedure complesse che presentavano criticità di arretrati afferenti a vari temi come la Via, l’urbanistica, l’edilizia, i rifiuti ed altro. La Giunta regionale, in linea con le indicazioni del Dipartimento della Funzione pubblica, ha approvato ieri il Piano territoriale PNRR Abruzzo che contiene la definizione dei profili professionali, la collocazione spaziale degli esperti sul territorio (Comuni e Province), i target di raggiungimento degli obiettivi di smaltimento delle pratiche arretrate e la Governance. Su questo punto, è prevista l’istituzione di una cabina di regia politica composta dal Presidente della Giunta regionale, dall’Assessore al Personale, dei presidenti di Upi e di Anci e l’istituzione di una task force tecnica di supporto alla Cabina di regia e ai nuclei di esperti inviati sul territorio, con il compito di monitorare lo smaltimento delle pratiche arretrate per la messa a terra dei progetti PNRR. “Alle Regioni per il momento spetta il carico del monitoraggio e del controllo delle procedure in vista dell’attuazione del Piano di Rilancio”, ha dichiarato il presidente Marsilio. “Come Abruzzo abbiamo svolto una seria attività di condivisione con i nostri Comuni e Province allo scopo di individuare con cognizione di causa le criticità e fare proposte per risolverle. Rivendico, inoltre, di aver concretamente pensato al territorio anche nel momento della suddivisione degli esperti tra uffici regionali e uffici comunali e provinciali, lasciando a questi ultimi la percentuale più importante dei professionisti che ci saranno assegnati entro l’anno”.