Una cordata istituzionale e, al contempo, culturale, ambientale e sociale quella che ha animato il progetto didattico di Formazione Civica nell’ambito del corso di lingua italiana per stranieri del Centro Provinciale di Istruzione per l’Adulto di Chieti-Pescara, una sperimentazione unica in Italia, che ha avuto luogo nella scuola media Ortiz e che ha messo insieme per la prima volta lo Sportello Informagiovani di Chieti, lo Sportello Immigrati del Comune di Chieti Comune di Chieti e Centro Permanente per l’Istruzione degli Adulti Chieti-Pescara. Stamane in conferenza stampa si sono tracciati i risultati dell’esperienza, insieme al sindaco Diego Ferrara, all’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti e all’Ambiente e Transizione ecologica Chiara Zappalorto, Michela Braccia per il CPIA Chieti, Tatiana Careri del Centro Servizi Immigrati del Comune, Elisabetta Fusilli del Servizio Informagiovani di Chieti, Antonio Mancini del Nucleo Operativo Teate di protezione civile e Giuseppe Di Marco di Legambiente Abruzzo.
“La sussidiarietà e l’inclusione non sono solo un basilare fondamento etico e morale dell’umanità e della cristianità, ma sono una necessità delle istituzioni locali – così il sindaco Diego Ferrara – in questo modo si potrà formare un percorso condiviso e utile per l’armonizzazione concreta della multuculturalità della città. A livello politico potremo solo aggiungere altri tasselli positivi, uno di questi potrebbe essere l’inserimento di un consigliere aggiunto in rappresentanta della popolazione straniera che vive a Chieti, in seno al Consiglio comunale, cosa che proporrò all’Ufficio di presidenza”.
“Parliamo di un’attività progettuale sui migranti, che è rilevante – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali Mara Maretti – perché sebbene Chieti sconti un costante e progressivo calo demografico abbiamo un costante aumento della presenza straniera, la maggior parte della quale arriva dall’est Europa e dalla Grecia, Asia e Cina, Marocco, Nigeria e altri paesi. Una prospettiva interessante, quella di allargare la formazione di tipo linguistico a quella di tipo civico e ambientale come strumenti di inclusione e sviluppo sostenibile”.
“Educazione civica e ambientale devono andare di pari passo – così l’assessore all’Ambiente e alla Transizione Ecologica, Chiara Zappalorto – sono molto lieta che questa fusione abbia dato risultati positivi sulla città e che da qui sia nata una buona pratica da portare avanti a livello locale e nazionale. L’Amministrazione lo sta già facendo e continuerà a farlo, a maggior ragione con le opportunità in arrivo con il PNRR”.
“Il progetto ha riguardato un percorso tematico di approfondimento attinente il corso di lingua italiana per cittadini stranieri provenienti da Paesi comunitari ed extracomunitari – spiega la responsabile CPIA Chieti, Michela Braccia – Nello specifico, è stato messo a punto un modulo didattico dedicato anche alla comunicazione di elementi di formazione civica, geografia urbana e storia del territorio per destinatari fragili, con il supporto di un percorso esperienziale nei luoghi delle Istituzioni e della storia della città di Chieti. È stato presentato al congresso nazionale del 2018, unico CPIA italiano a portare una sperimentazione di questo genere che usciva dall’insegnamento della lingua ed entrava nella formazione civica attraverso itinerari tematici. Una strada percorsa che sia un viatico per il futuro”.
“L’intento era favorire il confronto tra il nostro territorio e le esperienze culturali di varia provenienza attraverso 7 appuntamenti (2 moduli formativi ed introduttivi in aula presso le sedi Cpia di Chieti e Pescara; 5 itinerari tematici di “formazione civica, geografia urbana, storia e cultura del territorio) – riferisce così la referente dello Sportello Informagiovani di Chieti, Elisabetta Fusilli – Lo abbiamo portato avanti nonostante il Covid perché è un percorso che lega diversi ambiti, dalla conoscenza delle istituzioni, alla partecipazione alle sedute dei Consigli comunali, alla visita nei musei archeologici nazionali della città. Un percorso integrato perché chiunque arrivi a Chieti faccia parte della città e sia parte civica in essa, conoscendone la cultura e anche l’ambiente, in modo da diventarne anche tutore. Un progetto unico in Italia per queste specificità”,
“L’integrazione processo lungo – dice Tatiana Careri – abbiamo una popolazione straniera con 140 etnie sul territorio collaboriamo con le istituzioni anche a fronte della nuova normativa richiesta dai test governativi per ottenere la cittadinanza, questa esperienza ha una valenza formativa importantissima, perché rende lo straniero parte della città”.
“La nostra associazione parte dal presupposto che non possiamo avere una giustizia ambientale senza passare per una giustizia sociale e civica – rimarca Giuseppe Di Marco di Legambiente – La collaborazione può essere un momento per rafforzare la nostra interlocuzione, perché avremo una sfida che va in tale direzione e che ci viene lanciata dalla progettualità richiesta dal PNRR. Ci accompagna una convinzione che è diventata uno slogan: azione locale, per una visione globale, solo così teniamo il mondo tutto unito e ogni progetto che va in questa direzione ci vedrà protagonisti”.
“La conoscenza del territorio è importante, perché diventa tutela – conclude Antonio Mancini del NOT Chieti – la nostra azione riguarda la protezione civile, attraverso iniziative come queste ed eventi tematici, rendere cittadini anche chi non è nato sul territorio, ma ci arriva per viverci e lavorare. Dobbiamo educare di più la popolazione per affrontare la cultura del rischio e rendere affascinante e bello il percorso per arrivare il più possibile nelle periferie, perché i primi a fare prevenzione siamo noi”.