La ricchezza, il genius loci e il saper fare di un territorio raccontato attraverso i colori, i profumi e le note di grandi vini Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Chardonnay, spumanti rosé e bianchi, Cerasuolo, quest’ultimo molto apprezzato.
Sono state undici le cantine abruzzesi protagoniste oggi nell’evento “Vini abruzzesi: territori e sostenibilità”, un tasting per sommelier e beverages directors internazionali, organizzato nell’ambito della quarta e penultima giornata, all’Expo di Dubai 2020, di “Abruzzo sostenibile nell’agrifood“.
La missione è stata fortemente voluta e promossa dalla Regione Abruzzo e curata, nel ruolo di braccio operativo, dall’Azienda regionale attività produttive (Arap), al fine di presentare nella vetrina mondiale circa 120 eccellenze enogastronomiche prodotte da 22 imprese regionali, con l’obiettivo di conquistare nuovi mercati, e favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta del comparto enogastronomico.
“Non solo sommelier, ma anche influencer, stampa specializzata locale, e beverage director – ha detto il direttore generale dell’Arap, Antonio Morgante -. L’interesse è stato enorme sulle 25 etichette delle 11 cantine che hanno aderito e abbiamo registrato contatti concreti anche con quelle imprese vitivinicole che non sono venute in presenza”.
A proporre, all’assaggio, i loro vini ad un qualificato parterre di sommelier, operatori economici e giornalisti di settore di più nazionalità, le cantine Olearia vinicola Orsogna, Tenuta Tre gemme, Collefrisio, Azienda agricola Terzini, Azienda agricola Core Giuseppe, Azienda agricola Chiusa grande, Vini Casalbordino, Contesa, Vigna madre, Citra, Casal Thaulero.
Commenta Gabriele Core, dell’omonima azienda agricola al termine del tasting: “Ringrazio l’Arap e la Regione Abruzzo per aver dato a me e agli altri colleghi questa grande opportunità di venire a contatto diretto con una straordinaria realtà come quella dell’Expo di Dubai, dove tante sono state le occasioni di tessere relazioni commerciali, utili a sviluppare l’export, ed entrare in nuovi mercati, a partire da quelli emergenti”.
“I nostri vini – ha aggiunto Core – sono stati molto apprezzati, il Cerasuolo in particolare ha stupito per la sua particolarità e per essere oggi ancora poco conosciuto rispetto a quello che meriterebbe. I complimenti ricevuti, l’interesse che si è scatenato da parte dei nostri interlocutori, non fa che confermare la competitività del made in Abruzzo”.