“Serve un credito di qualità, coerente con lo sviluppo economico e produttivo dell’Abruzzo. E serve un credito che abbia la testa in questa regione: solo così la crescita del territorio sarà armonica e duratura”. Così Fulvio Furlan, segretario nazionale Uilca, la federazione della Uil che rappresenta i lavoratori del credito, delle esattorie e delle assicurazioni, intervenuto ieri, lunedì 4 aprile, a Pescara, nel corso del consiglio generale della Uilca Abruzzo, in vista del congresso che si svolgerà nei prossimi mesi.
“Il credito in Italia – ha detto Furlan – vive una situazione di stabilità dopo la grande crisi, ed oggi può guardare al futuro con un’ottica di sviluppo. Certo, ci sono situazioni ancora irrisolte come Montepaschi, ma assistiamo nel complesso ad una certa solidità. A nostro avviso, serve un salto di qualità del credito italiano, affinché sia coerente con lo sviluppo del paese. Per questo serve un credito che si sviluppi su più poli, in modo che sia in grado di intercettare le esigenze del Paese, fatto di realtà piccole e grandi, e sia al servizio di famiglie e imprese”. Questo discorso “vale ancora di più qui in Abruzzo, dove non ci sono più banche con sedi centrali in regione. Questo è il momento di fare investimenti, e soprattutto di non abbandonare questa terra a se stessa. Come Uilca vogliamo continuare ad essere un soggetto costruttivo, lontano da logiche precostituite: continueremo ad entrare nel merito dei problemi, come abbiamo sempre fatto, in forza del nostro spirito laico e riformista”.
Gli ha fatto eco Maurizio D’Antonio, segretario regionale Uilca Abruzzo: “Da tempo assistiamo ad un sistema bancario fatto di realtà che non hanno la testa decisionale in Abruzzo. La politica deve risolvere una volta per tutte questo problema: è il momento di investire nella nostra regione. Questo ci permetterà di ripartire. Noi dobbiamo tornare ad essere l’ultima regione del Nord”.
Per Michele Lombardo, segretario generale della Uil Abruzzo, “quello del credito è la madre di tutte le battaglie, perché senza un sistema allineato alla capacità produttiva della nostra regione ogni cosa diventa più difficile. Rivendichiamo un sostegno al credito abruzzese, perché se non ci sono questi flussi che sostengono la nostra economia, tutto il sistema va in difficoltà. Auspichiamo che subito si riprenda una discussione sul ruolo del credito in Abruzzo”.