L’Abruzzo e lo sport: un binomio che fa bene al turismo e che accresce il valore del brand Abruzzo. Allo stand Abruzzo della Bit sono arrivati i grandi campioni dello sport che, di origini abruzzesi o adottati dall’Abruzzo, sono diventati protagonisti indiscussi a livello internazionale. Con queste premesse, il giornalista Sky Daniele Barone, abruzzese ma da anni a Milano commentatore sportivo, ha accompagnato tre grandi personaggi “abruzzesi” dello sport: Gabriele Gravina, presidente della Figc e abruzzese d’adozione, Manuel Estiarte, campione olimpico e del mondo di pallanuoto e Gaia Sabbatini, medaglia d’oro agli Europei di atletica under 23. I tre prestigiosi testimonial hanno raccontato il loro particolare legame con l’Abruzzo e la ricchezza di una terra che “riesce sempre ad essere accogliente”.
È il caso di Gabriele Gravina, pugliese di nascita e artefice della favola Castel di Sangro, ora al vertice del calcio italiano. Lui l’Abruzzo l’ha conosciuto per amore, “poi è stato terreno ideale per raggiungere grande risultati sportivi anche in una piccola realtà come Castel di Sangro”. Oppure Manuel Estiarte, che quando arrivò a Pescara venne subito soprannominato il “Maradona della pallanuoto”. Collegato da Manchester, ora che è il più stretto collaboratore di Guardiola al Manchester City, Estiarte ha raccontato alla platea “gli anni belli di Pescara e il tratto di umanità di una regione e di una città che lo hanno accolto e adottato. Un’esperienza che mi è rimasta dentro e che mi accompagnato anche nelle sfide più complesse e impegnative come questa che sto vivendo a Manchester”.
Ha parlato del suo Abruzzo anche Gaia Sabbatini, teramana, promessa dell’atletica italiana. Lei che l’anno scorso ha vinto i campionati europei under 23 nei 1500 piani, ora vive un momento di grande popolarità. “L’Abruzzo è la mia terra ed è parte di me, lo sento vicino anche quando per motivi sportivi sono dall’altra parte del mondo. Ricordo sempre a tutti il mare e la montagna abruzzese, diventando in questo modo un testimonial naturale della mia terra”.